Si è concluso il 1 agosto il secondo turno dello stage di educazione ambientale JoVolontari alla Villa Romana. La partecipazione dei ragazzi è stata alta sia in termini di iscritti sia come risultati ottenuti.
I ragazzi, accompagnati dall’archeologo Gabriele Gatti e dal co-tutor Salvatore Di Stefano, sotto la direzione scientifica del Dott. Federico Barello della Soprintendenza, hanno eseguito oltre al vero e proprio lavoro di scavo anche attività di manutenzione del percorso di visita. Da segnalare l’impegnativo svuotamento del box in metallo dai reperti depositati e il suo spostamento sul lato sud-est per permettere un miglior accesso anche in vista dei lavori di sistemazione dell’area spettacoli, che verrà inaugurata durante il Settembre Almesino, grazie ad un accordo tra Comune e Soprintendenza per la costruzione di un palco nella zona a sud dell’area archeologica.
Per quanto riguarda il lavoro di scavo sono stati eseguiti dieci punti d’intervento oltre alla pulizia di alcune strutture murarie. Da segnalare il ritrovamento di una struttura formata da laterizi quadrangolari nella zona del cortile centrale che, una volta adeguatamente studiati, permetteranno di comprendere meglio l’utilizzo dell’area. Inoltre per la prima volta si è scavato sul lato est esternamente alla villa dove è emerso il piano di calpestio dove probabilmente si trovava un focolare. Questo rappresenta il primo ritrovamento all’esterno delle mura della villa e risale al IV o V secolo d.C., nella fase di decadenza della struttura.
Durante lo stage sono proseguiti gli scavi, iniziati lo scorso anno, nel corridoio ad est detto “criptoportico” dove sono stati asportati materiali per circa 5 metri di lunghezza arrivando fino ad un metro di profondità. Numerosi sono stati gli oggetti di uso quotidiano ritrovati come, ad esempio, pesi da telaio per la tessitura, chiodi e grappe che probabilmente servivano per le travature del tetto. Da ultimo, il ritrovamento più significativo di una base in pietra, alcuni elementi semicircolari delle colonne del piano superiore e numerosi frammenti di intonaco colorato che servivano come rivestimento delle colonne stesse. I reperti, vista la loro importanza, sono già stati trasportati a Torino per essere studiati in modo da comprendere meglio le funzioni delle diverse zone dell’edificio.
Visti i risultati dell’iniziativa e l’interesse suscitato intorno a questi ritrovamenti, l’Amministrazione comunale intende da un lato proseguire l’esperienza degli stage per i ragazzi, ritenendola molto formativa ed utile alla collettività, e dall’altro lavorare per rendere il sito della villa romana un luogo dove cultura e storia si incontrano con la voglia di conoscere e riscoprire una tipologia di turismo consapevole, curioso e sostenibile.
In quest’ottica l’Amministrazione comunale si augura che la collaborazione con la Soprintendenza diventi ancora più stretta per fare in modo che gli scavi effettuati nell’ambito dello stage JoVolontari non siano solo un evento sporadico, ma si possa riprendere quanto prima a tracciare un piano di intervento più organico. In questo senso, la nomina da parte della Soprintendenza di un funzionario responsabile dell’area, si può leggere come un segnale positivo.
L’esperienza degli stage alla Villa Romana, unitamente ad uno sforzo per avere una maggiore fruibilità in termini di orario e alcuni lavori di sistemazione dell’area esterna per migliorarne l’accesso, si inserisce in un più vasto progetto di rilancio del turismo ad Almese in stretta collaborazione con i comuni vicini della Valmessa insieme ad Avigliana e Sant’Ambrogio, per creare percorsi di turismo “responsabile” e non invasivo all’interno del bacino della bassa Valle di Susa.