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Condove: I presepi di Sandra

Mostra di Presepi di Sandra Coluccia presso la Chiesa romanica di San Rocco a Condove

Condove
Condove: I presepi di Sandra
In occasione del Mercatino di Natale nei giorni 8/9/10 dicembre 2017, gli Amici Chiesa di San Rocco presentano la mostra di Presepi I Presepi di Sandra di Sandra Coluccia. La mostra, ad ingresso libero, sarà isitabile dalle ore 10.00 alle 12.00 e dalle ore 15.00 alle 18.00

L’autrice, Sandra Coluccia Berkol, nasce a Lecce nel 1947. Si laurea in Biologia a Torino dove vive. Eredita dal padre pugliese la passione per il presepe. Dopo i grandi presepi in cartapesta allestiti per il Natale in famiglia, realizza il suo primo presepio in“cassetta” nel 1998. L’idea nasce da un intimo desiderio di rivivere i propri ricordi con gli odori e i colori di un tempo, fermarli… e ritrovarli ogni volta che, pian piano, si apre lo “scrigno”. Con materiale povero e naturale realizza ogni volta ambienti diversi. L’evento emozionante della nascita di Gesù è sempre al centro come simbolo di speranza e di rinascita. Dal 1999 ad oggi ha sempre partecipato alle varie mostre organizzate a Torino, Verona, Alessandria e Roma. Le sono stati conferiti premi speciali a Verona nel 1999, in occasione del XI Concorso Internazionale del Presepio ed a Roma nel 2008 alla Mostra “100 Presepi”.
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Presepi come opere d’arte, capolavori in miniatura racchiusi all’interno di sorprendenti scrigni che, dischiudendosi, diventano paesaggi e luoghi di un immaginario correlato sì alla Natività di Cristo, ma anche all’attualità di questo nostro mondo in perenne conflitto e sofferenza. Così Sandra Coluccia fa nascere il Bambin Gesù nel desolato sobborgo di una metropoli post-industriale, né più né meno di come Albrecht Dürer ambientava il Natale tra fatiscenti ruderi di vecchie case diroccate. Perché, con fede, Sandra Coluccia è convinta che Cristo rinasce ogni volta che una madre, povera, dà alla luce un figlio in un ambiente inospitale e la Sacra Famiglia è una delle tante famiglie oggi in fuga da guerre e da persecuzioni, alla ricerca di un raccolto luogo di pace e ben-essere dove far crescere il loro bimbo. La Coluccia crea i suoi presepi con statuette in miniatura accostandole a svariati objets trouvés, assemblati con straordinaria abilità e meticolosità, tanto che la scatola magicamente si chiude facendo combaciare al suo interno due paesaggi a prima vista incompatibili, ma di fatto perfettamente combacianti. Tante minuscole luci elettriche (riveliamo il segreto che sono dei LED usati nei fari delle più moderne autovetture) soffusamente rischiarano notti stellate e cieli blu cobalto sovrastanti colline, monti, pianure, deserti, ma anche città irte di case, grattacieli e fabbriche. Plastici evocativi di un mondo portmoderno, dove ci sono guerre, conflitti, violenze e a stento si trova un’oasi di tranquillità dove una donna, magari clandestina, è costretta a partorire. Già, perché dietro all’apparente delizia di questi presepi, c’è la volontà di esprimere i paradossi, le ingiustizie e i segreti amari e sottaciuti di un mondo del benessere che tra le sue pieghe nasconde momenti di amara sofferenza. L’arte però allontana il pessimismo e la pratica quotidiana di costruire presepi in the box è per la Coluccia una panacea, una consolazione; così in questi minuscoli mondi aleggia un grande afflato poetico, religioso e laico al contempo.
(Recensione del Prof. Guido Curto)



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