Daniele Ughetto Piampaschet, accusato di aver ucciso, nel novembre del 2011 una prostituta nigeriana e di averne gettato il corpo nel Po era stato assolto dall'accuso in primo grado, ma ora, la Corte d'Appello di Torino ha ribaltato questa sentenza condannato l'uomo a 25 anni e 6 mesi di reclusione.
Piampaschet si è sempre proclamato innocente sostenendo che la giovane sarebbe stata uccisa dai suoi stessi sfruttatori, ed in primo grado era stato assolto perchè i tabulati telefonici lo collocavano a Giaveno e non nella zona in cui si trovata la prostituta.
Le prove che ora avrebbero inchiodato il giovane e portato alla condanna furono l’improvvisa cessazione delle conversazioni telefonica tra lui e la vittima dal 28 novembre 2011 (giorno dell’omicidio secondo gli accertamenti legali), la presenza del sangue della vittima sui sedili della sua auto ed i due manoscritti ritrovati nell'appartamento di Piampaschet il cui contenuto anticipava nei dettagli il delitto poi effettivamente commesso.