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Susa ospedale di area disagiata

Approvata oggi dalla Regione Piemonte la delibera sul riassetto della sanità piemontese: l'ospedale di Susa resterà attivo ma senza reparto di maternità

Susa
Susa ospedale di area disagiata
Oggi il consiglio regionale ha approvato la delibera sul riassetto della sanità piemontese, proposta dall’assessore Antonio Saitta, che suddivide il Piemonte in sei quadranti.

- Torino Nord, con il San Giovanni Bosco come ospedale hub, Maria Vittoria, Ivrea, Chivasso e Ciriè come Dea di 1° livello, Cuorgnè come ospedale di area disagiata, Gradenigo come ospedale di base con pronto soccorso;

- Torino Ovest, con il Mauriziano come ospedale hub, Martini, San Luigi di Orbassano, Rivoli e Pinerolo come Dea di 1° livello, Susa come ospedale di area disagiata;

- Torino Sud-Est, con la Città della Salute come ospedale hub, Chieri e Moncalieri come Dea di 1° livello, Carmagnola come ospedale di base con pronto soccorso;

- Piemonte Nord-Est, con il Maggiore di Novara come ospedale hub, Vercelli, Biella e Borgomanero come Dea di 1° livello, Borgosesia come ospedale di base con pronto soccorso, mentre la scelta tra Domodossola e Verbania come Dea di 1° livello verrà effettuata entro il 31 dicembre 2015 dopo un ampio confronto con il territorio capace di individuare una soluzione condivisa;

- Piemonte Sud-Ovest, con il Santa Croce e Carle di Cuneo come ospedale hub, Mondovì, Savigliano ed Alba come Dea di 1° livello, Bra e Saluzzo come ospedali di base, Ceva come ospedale di area disagiata.

- Piemonte Sud-Est, con il SS. Antonio e Biagio di Alessandria come ospedale hub, Asti, Casale Monferrato e Novi Ligure come Dea di 1° livello, Tortona ed Acqui Terme come ospedali di base con pronto soccorso.

Con il termine Ospedale di area disagiata si intende un presidio ospedaliero che registra meno di 20.000 passaggi annui in pronto soccorso, ha un bacino di utenza inferiore a 80.000 abitanti, è dotato di pronto soccorso, medicina e chirurgia ambulatoriale.
Sembra quindi confermata la definitiva chiusura del reparto maternità di Susa.

Nel comunicato si fa cenno anche al presidio ospedaliero di Giaveno che continuerà ad effettuare l'attuale attività di primo intervento, ma che verrà valutato in un secondo momento.

Potete leggere il comunicato integrale della Regione Piemonte qui.



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