Addio ai contanti, adesso é tutto ufficiale: non le prenderanno più | Se non vuoi problemi versali subito in banca
 
        Euro addio (Canva) Valsusanews.it
Banconote strappate o monete rovinate? Non usarle: potresti perderle per sempre. Scopri come e dove cambiarle senza rischiare.
In tasca o nel portafoglio capita di tutto: banconote stropicciate, monete scolorite, pezzi strappati che nessuno accetta più.
Ma attenzione, perché da oggi la parola d’ordine è “ufficiale”: non tutti i contanti danneggiati potranno essere utilizzati o cambiati.
Le regole sono precise e conviene conoscerle bene per non perdere denaro.
La buona notizia è che la Banca d’Italia ha previsto procedure chiare per tutelare chi si trova con banconote o monete compromesse.
Quando i contanti non valgono più
Le banconote in euro, fatte di carta di puro cotone, non sono eterne: si consumano, si macchiano, si strappano. A volte finiscono in lavatrice o, peggio, vicino a una fiamma. Quando diventano irriconoscibili o mutilate, non possono più circolare. La Banca d’Italia provvede periodicamente al ritiro e alla sostituzione di quelle logore, ma nei casi più gravi è il cittadino a doverle presentare per il cambio.
È importante sapere che una banconota può essere sostituita solo se ne resta più della metà o se si può dimostrare che la parte mancante è andata distrutta. Niente scotch o colla per “ricomporla”: i frammenti vanno conservati con cura, in fogli trasparenti o bustine di plastica. Se i danni derivano da sistemi antifurto, come l’inchiostro indelebile, il rimborso potrebbe non essere gratuito.

Come cambiare banconote e monete danneggiate
E qui arriva la parte che pochi conoscono. Chi si trova con banconote strappate o monete rovinate può rivolgersi a qualsiasi filiale della Banca d’Italia o, in alcuni casi, anche alla propria banca o all’ufficio postale. Se il contante soddisfa i criteri stabiliti, la sostituzione avviene subito. Se invece sorgono dubbi sull’autenticità o sull’entità del danno, la banconota viene inviata a Roma, dove una commissione di esperti decide se rimborsarla o meno.
Per le monete, il discorso è analogo ma con regole più rigide. È possibile presentare fino a 500 pezzi per volta, confezionati in buste trasparenti e sigillate, con indicazione di taglio, valore e dati del consegnatario. Oltre il primo chilogrammo per ciascun taglio o anno di conio, la Banca d’Italia applica una commissione del 5%, che può salire fino al 20% se le monete risultano contaminate da sostanze chimiche o pericolose. In pratica, il messaggio è chiaro: i contanti danneggiati non vanno buttati, ma nemmeno usati. Portarli a cambiare subito in banca è l’unico modo per non perdere il loro valore. Perché, anche se la moneta elettronica avanza, il contante — quando integro — resta pur sempre denaro vero.
