UFFICIALE – Aeroporto bloccato: in Piemonte non si possono più prendere gli aerei | Da questa data Polizia pronta a fermare tutti

Aeroporto bloccato in Piemonte (web) - Valsisanews.it

Aeroporto bloccato in Piemonte (web) - Valsisanews.it

Un’atmosfera di caos e incertezza avvolge il principale scalo del Piemonte. Sembra che le porte dell’aeroporto si stiano per chiudere, lasciando a terra centinaia di viaggiatori e mandando in frantumi i loro piani.

Le prime notizie parlano di un blocco totale e le motivazioni sono più serie di quanto si possa pensare.

La Polizia è già sul posto, pronta a intervenire e a sbarrare la strada a chiunque tenti di raggiungere lo scalo.

Un evento senza precedenti che sta gettando nel panico l’intera regione. Ma cosa sta succedendo veramente all’aeroporto di Caselle?

E perché una data specifica ha segnato il momento in cui tutto si è fermato? Scoprilo subito.

La protesta che paralizza Torino

Migliaia di manifestanti si sono mossi nel pomeriggio da piazza Crispi a Torino, dando il via a un corteo diretto verso l’aeroporto Sandro Pertini di Caselle. L’iniziativa, organizzata dal coordinamento “Torino per Gaza”, ha un obiettivo dichiarato: “raggiungere e bloccare lo scalo”, interrompendo la viabilità lungo la statale e attraversando Borgaro. Tra i partecipanti, alcuni dei quali in bicicletta, e un grande striscione con la scritta: “Fermiamo il Terzo Reich israeliano che ammazza i bambini e i giornalisti”. Un altro recita “Blocchiamo tutto“. La protesta punta a colpire non solo l’aeroporto, ma anche una delle sedi piemontesi di Leonardo, azienda nel mirino degli attivisti.

“A noi non basta che gli aiuti della Flotilla arrivino a Gaza, noi vogliamo che si fermi il genocidio e che venga fermata l’entità sionista di Israele”, hanno spiegato i manifestanti. Il blocco dell’aeroporto, dunque, non è un’azione casuale, ma una strategia per attirare l’attenzione su una presunta “complicità” economica e militare. Gli organizzatori sostengono che bloccare un punto nevralgico come l’aeroporto di Caselle serve a “opporsi ai continui voli verso Tel Aviv, voli che permettono ai soldati di atterrare in Italia per riposarsi dal genocidio”. Il coordinamento richiama anche altre azioni di protesta recenti, come il blocco di treni e tangenziali, per dimostrare l’efficacia di questa forma di “azione diretta”.

Protesta Palestina (web) - Valsusanews.it
Protesta Palestina (web) – Valsusanews.it

L’aeroporto tornerà a funzionare?

L’obiettivo di queste manifestazioni è, secondo gli organizzatori, “interrompere una complicità” che coinvolge anche l’industria bellica. “A Leonardo vengono prodotte e assemblate le componenti dell’Eurofighter Typhoon e sviluppati droni, sistemi di sorveglianza e tecnologie di cybersicurezza: strumenti di guerra venduti e forniti a Israele”, aggiungono. La presenza di un bambino con il viso coperto e un’imitazione di fionda, simbolo dell’Intifada, sottolinea la tensione e la determinazione dei manifestanti a usare anche la simbologia per rafforzare il loro messaggio.

La domanda che resta è: questo blocco sarà solo temporaneo, un forte segnale di protesta, o avrà conseguenze più durature sull’aeroporto di Caselle? La minaccia di apportare un danno economico è concreta, e la possibilità che l’infrastruttura diventi un bersaglio ricorrente di azioni di disturbo lascia un’ombra sul futuro dei viaggi in Piemonte.