STOP ALL’ACQUA, piemontesi nel panico: sarebbe questione di soldi | Si rischia di non potersi nemmeno lavare i denti

Rubinetto dell'acqua aperto in primo piano

Stop acqua (pexels) - valsusanews.it

Emergenza acqua, in Piemonte il rischio è di rimanere a secco e avere i rubinetti di casa praticamente inutili.

L’acqua è un bene primario e prezioso, ma purtroppo in questi ultimi anni in molti la stanno sottovalutando parecchio. Nonostante l’attenzione per il green, il tema dell’acqua è sempre di più in crisi.

Ci sono popolazioni che possono contare su litri e litri di acqua, mentre altre devono farsi bastare pochi secchi al giorno.

Sprecare acqua è un crimine, perché poi se dovesse mai finire prima lei allora possiamo dire di aver condannato l’intero pianeta.

Ogni creatura vivente ha bisogno d’acqua, dagli esseri umani agli animali fino alle piante. Se questa viene meno, la vita sulla Terra finisce immediatamente. Adesso il Piemonte potrebbe assaggiare un goccio di apocalisse, dal momento che rischia di rimanere a secco.

Niente soldi, niente acqua

Quando si parla di disastri (di qualsiasi tipo), c’è sempre un oggetto che può salvare o annientare del tutto la situazione: il dio denaro. La Regione Piemonte potrebbe restare senza acqua a causa di una questione di soldi e i cittadini sono entrati nel panico più totale. Non avere più acqua corrente vuol dire non potersi più lavare e farsi da mangiare.

Secondo quanto si legge sul sito torino.corriere.it, lo scorso 22 ottobre il presidente dell’Iren Luca Dal Fabbro ha messo in chiaro la situazione riguardante gli interessi dell’azienda nei confronti degli acquedotti piemontesi. Tuttavia, la lotta per l’acqua pubblica sembra avere una falla, dal momento che mancano i fondi pubblici per eliminare i privati dagli acquedotti in gestione.

Goccia d'acqua
Soluzione per l’acqua (pexels) – valsusanews.it

Serve una soluzione

Stando a quanto si legge sul sito torino.corriere.it, CO.GE.S.I. (il Consorzio Gestori Servizi Idrici) vorrebbe acquistare il servizio idrico del Gruppo EGEA (azienda multiservizi pubblico-privata che opera nel settore dell’energia e dell’ambiente e fa parte del gruppo Iren) ma per il subentro dovrebbe versare entro il prossimo 30 novembre circa 70 milioni di euro.

Luca Dal Fabbro ha affermato che hanno più volte chiesto ritardo nei pagamenti e che aspettano che entro la data di scadenza l’impegno venga mantenuto. Infine, Dal Fabbro ha voluto sottolineare che i cittadini localizzati nelle aree di interesse (quindi tra Alessandria, Cuneo e Vercelli) siano messi al primo posto e vengano salvaguardati per evitare loro intoppi in merito ai servizi idrici. Il presidente dell’Iren ha affermato che è disposto a farsi da parte, ma soltanto se i presunti sostituti dimostrano di essere in grado di offrire un servizio idrico almeno alla pari del loro.