STELLANTIS manda tutti a casa, 300 lavoratori senza contratto | Chiusura definitiva entro dicembre

Stellantis (web) - Valsusanews.it

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Il panorama industriale italiano è scosso da una notizia che getta un’ombra inquietante sul futuro dell’occupazione nel settore automotive.

Il colosso globale Stellantis sta investendo miliardi all’estero mentre in Italia sembra aver scelto una direzione opposta e dolorosa per centinaia di famiglie.

La decisione, ormai imminente, riguarda un taglio drastico a un appalto storico, con conseguenze sociali potenzialmente devastanti in aree già fragili.

La data di scadenza è fissata, e per quasi 300 lavoratori il destino è segnato: senza un intervento urgente, il nuovo anno potrebbe iniziare con la perdita del posto di lavoro.

Qual è la strategia dietro questa mossa e cosa succederà a questi lavoratori?

La crisi non si arresta

Il paradosso della situazione è evidente: un colosso che investe strategicamente all’estero, ma che in Italia sembra offrire ai lavoratori solo misure di contenimento, come la cassa integrazione e gli incentivi all’esodo. Questa politica contrasta con l’urgenza di proteggere l’occupazione in un settore fondamentale per l’economia.

Per i 288 lavoratori coinvolti, la riassunzione diretta da parte di Stellantis nell’ottica dell’internalizzazione del servizio non è scontata, e l’assenza di altre commesse per Trasnova rende la prospettiva di un ricollocamento quasi impossibile. La fine dell’anno si avvicina e con essa la chiusura definitiva di un capitolo lavorativo per centinaia di persone.

Licenziamenti Stellantis (web) - Valsusanews.it
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288 persone a rischio

La notizia che sta mettendo in allarme il mondo sindacale e politico riguarda i 288 lavoratori coinvolti nell’appalto di logistica del gruppo Stellantis in Italia. Mentre il gruppo automobilistico prosegue con una massiccia politica di espansione e investimento all’estero, destinando miliardi a impianti negli Stati Uniti, in Serbia e in Marocco, in patria si registra una netta contrazione degli appalti e dell’occupazione. Il caso più eclatante è quello di Trasnova, azienda che gestisce la movimentazione dei piazzali in diversi stabilimenti Stellantis. Come denunciato da Maurizio Vecchio, delegato Filt Cgil con 26 anni di esperienza nello stabilimento di Cassino (Frosinone), l’epilogo è fissato per la fine dell’anno. “Il 31 dicembre scade l’appalto e Stellantis vuole internalizzare il servizio,” spiega Vecchio. “La nostra società non ha altre commesse: ci mandano tutti a casa.”

La decisione di non rinnovare l’appalto con Trasnova e le sue subappaltatrici coinvolge un totale di 288 persone su tutto il territorio nazionale. La preoccupazione maggiore riguarda l’impatto sociale di questo taglio. “L’età media è di cinquant’anni, in zone dove perdere il lavoro significa precipitare in un buco sociale,” spiega Vecchio, evidenziando la fragilità del tessuto occupazionale locale. La scadenza di dicembre non è una data qualsiasi, ma un vero e proprio ultimatum che spinge i sindacati a chiedere un intervento urgente. La richiesta è chiara: “Serve un intervento del governo per evitare un disastro annunciato,” poiché l’ automotive dovrebbe essere considerato un settore strategico per l’Italia, al pari di acciaierie e trasporti, e come tale andrebbe difeso.