Salvini, arriva la conferma peggiore sul Ponte sullo Stretto | Adesso deve ritrattare tutto: figura imbarazzante

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Matteo Salvini e la conferma peggiore sul Ponte sullo Stretto: ecco di che si tratta, tutti i dettagli e le curiosità
Molto spesso tra i tanti desideri dei politici italiani vi era uno che per anni è sempre stato considerato un problema per diversi motivi e mai una soluzione: stiamo parlando del Ponte sullo Stretto di Messina. Pare che questo ponte dovesse collegare la Calabria alla Sicilia e che fosse sempre più facile realizzarlo, a detta di molti. Oggi, però, le cose non sono chiarissime ed è per questo che andiamo ad approfondire meglio il tema e l’argomento.
Per anni e anni si è lavorato sul progetto che potesse agevolare gli abitanti della Calabria a raggiungere la Sicilia e viceversa proprio attraverso un Ponte, evitando il collegamento con il traghetto fino a Villa San Giovanni. Un po’ per i fondi mancanti e un po’ per uno studio poco approfondito, questo non è stato assolutamente possibile farlo.
Tra varie analisi approfondite, si è deciso, quindi, di provare ad agevolare il tutto con questo Progetto con il dettato del Decreto-legge n. 35, dove si è richiesta l’analisi del MIT unitamente alle osservazioni, richieste e prescrizioni acquisite nella Conferenza di Servizi, le prescrizioni formulate all’esito del procedimento di valutazione di impatto ambientale nonché il piano economico-finanziario.
Andiamo a vedere insieme di che si tratta con tutti i dettagli e le curiosità che possono assolutamente fare la differenza.
Il progetto del Ponte sullo Stretto e i cambiamenti: ecco di che si tratta
La Stretto di Messina ha predisposto il suddetto piano economico-finanziario dal quale risulta l’intera copertura del fabbisogno finanziario dell’Opera attraverso i fondi già stanziati dalla legge di Bilancio 2025 e la società è stata ricostituita nel 2023, a fronte dell’approvazione politica. Il valore aggiornato dell’investimento è pari 13,5 miliardi, come risultava dal DEF 2024, è stato interamente coperto dalla Finanziaria 2025.
Oggi, però, le cose nonostante ci sia un progetto bene definito non sono del tutto chiare e possono avere percezioni diverse e obiettivi diversi. Infatti, il Ministero delle Infrastrutture ha voluto pronunciare queste parole per far capire un po’ cosa sta succedendo e quali sono i vari progressi: “Finanziato con risorse statali, non sono previsti fondi destinati alla Difesa”. Un mese fa, però, diceva che l’opera poteva avere un “doppio uso” civile e militare, tanto che ad aprile aveva messo nero su bianco il Governo tali dichiarazioni: “È infrastruttura chiave per il trasferimento delle forze Nato dal Nord verso il Mediterraneo, rafforza la capacità dello spostamento di truppe”.
Cosa sta cambiando
E’ bastato una poca approvazione degli Stati Uniti a far chinare la testa a Matteo Salvini che, fino a 6 mesi fa, non aveva dubbi sul fatto che esso potesse rientrare tra le spese della Nato.
Le cose, però, a quanto pare non sono così semplici da gestire; andremo a vedere con il tempo come si evolveranno.