Novità in ospedale (Canva) Valsusanews.it
All’Ospedale di Rivoli un nuovo modello di ortogeriatria riduce degenze e mortalità tra gli anziani in cura.
L’Ospedale di Rivoli (ASL TO3) ridefinisce il modo di curare gli anziani con fratture di femore.
Con l’introduzione della figura dell’Ortogeriatra, la struttura diventa un laboratorio d’innovazione sanitaria.
Qui ortopedici e geriatri lavorano insieme per offrire cure più rapide, sicure e personalizzate.
Dietro il progetto, coordinato dal dottor Aniello Arbucci e dalla dottoressa Giovanna Casoli, c’è un’idea semplice ma rivoluzionaria: considerare la persona anziana nella sua interezza, non solo come un corpo da operare, ma come un sistema complesso da tutelare.
Il nuovo percorso ortogeriatrico nasce per affrontare una delle situazioni cliniche più delicate: la frattura di femore nell’anziano fragile. Qui la chirurgia è solo il primo passo di un percorso più ampio, che coinvolge un team multidisciplinare composto da ortopedici, geriatri, fisioterapisti, infermieri e dietisti. L’obiettivo è prevenire e gestire complicanze frequenti come il delirium post-operatorio, le infezioni e lo scompenso cardiaco, restituendo autonomia e qualità di vita ai pazienti.
Uno dei punti di forza del modello Rivoli è l’uso dell’ecografia direttamente al letto del paziente. Questo approccio elimina tempi morti e spostamenti, accelera diagnosi e trattamenti e migliora la sicurezza delle cure. I risultati sono già evidenti: la degenza media è scesa da 9 a 7 giorni, mentre il numero di esami si è ridotto di 1000 analisi di laboratorio e 500 test strumentali, segno di una medicina più mirata e meno invasiva.
L’ASL TO3 gestisce ogni anno circa 600 fratture di femore, con tassi di intervento entro 48 ore tra i migliori in Piemonte: 78% a Rivoli, 80% a Susa, 81% a Pinerolo. Indicatori che fanno la differenza nella prognosi e nel recupero funzionale. Il direttore generale Giovanni La Valle e l’assessore regionale Federico Riboldi hanno espresso l’intenzione di estendere il modello su tutta la rete ospedaliera, puntando su nuove assunzioni di geriatri e su percorsi personalizzati per i pazienti complessi.
La continuità assistenziale, dallo screening ecografico al follow-up post-operatorio, crea un rapporto di fiducia tra medico e paziente, valorizzando l’aspetto umano della cura e migliorando la percezione del servizio. L’esperienza dell’Ortogeriatria di Rivoli mostra come la collaborazione tra specialità possa rivoluzionare l’assistenza agli anziani. È il primo passo verso una sanità più intelligente, che unisce tecnologia, empatia e organizzazione per restituire agli anni della fragilità la dignità della cura.
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