Piemonte, proroga dei pascoli in montagna: un aiuto concreto all’agricoltura e alla biodiversità

Alpeggio

Alpeggio (Canva) Valsusanews.it

La Regione Piemonte estende i termini di pascolamento per il 2025, sostenendo imprese agricole, paesaggio alpino e biodiversità.

La montagna piemontese ottiene maggiore vitalità e attenzione. In un anno di problematiche climatiche e cambiamenti rapidi, la Regione ha scelto di ascoltare chi la vive ogni giorno: allevatori, agronomi, comunità locali.

Una proroga apparentemente tecnica diventa così un gesto politico e ambientale, una decisione che unisce economia e natura.

Ma cosa significa davvero questo prolungamento dei pascoli? E quali effetti avrà sull’equilibrio fragile degli ecosistemi alpini e sulla vita di chi li custodisce?

Tutto quello che devi sapere, le date e i termini stabiliti dalla Regione.

Una scelta che nasce dal territorio: estensione necessaria

L’estensione dei termini di pascolo in media e alta montagna per il 2025 è una risposta concreta alle esigenze delle categorie agricole. La Regione Piemonte ha infatti disposto che l’attività possa proseguire fino al 15 novembre nelle aree comprese tra 800 e 1.500 metri e fino al 25 ottobre tra 1.500 e 2.000 metri. Un provvedimento che tiene conto delle condizioni climatiche favorevoli e della buona disponibilità di foraggio, consentendo alle imprese di proseguire il pascolo senza compromettere la rigenerazione del terreno.

La proroga rappresenta una forma di equilibrio tra produttività e tutela ambientale: il pascolo, oltre a sostenere l’economia zootecnica, contribuisce alla manutenzione naturale del paesaggio, prevenendo l’abbandono dei territori montani e favorendo la biodiversità. È un modo per mantenere vive le comunità locali, rafforzando al tempo stesso la sostenibilità delle filiere agricole.

Mucche al pascolo
Alpeggio (Canva) Valsusanews.it

Benefici ambientali e produttivi: la montagna che vive

La decisione è frutto di un dialogo costruttivo tra Regione, associazioni di categoria e mondo scientifico. Confagricoltura, A.RE.MA e CAA-CIA Piemonte hanno collaborato attivamente alla definizione della misura, insieme al supporto tecnico dell’Università di Torino (DISAFA) e dell’IPLA. Questo lavoro di squadra ha garantito un approccio basato sui dati e sul confronto diretto con chi conosce il territorio.

L’assessore all’Agricoltura Marco Gallo ha sottolineato come la proroga nasca da condizioni climatiche positive che hanno favorito la crescita del foraggio, permettendo un pascolo più lungo senza compromettere la copertura vegetale. In prospettiva, il provvedimento aiuterà a contrastare il dissesto idrogeologico e a garantire una gestione sostenibile degli alpeggi. La cura quotidiana dei pascoli diventa così un atto di salvaguardia ambientale e di resilienza economica. Un modo per dire che la montagna, se custodita con intelligenza, può continuare a vivere, produrre e resistere. Una scelta che dimostra come la Regione sia vicina ai cittadini e alle imprese supportando gli interessi del territorio.