Raccolta funghi (Canva) Valsusanews.it
In Piemonte aumentano i casi di fungaioli dispersi o infortunati: il Soccorso Alpino ha presentato la nuova campagna di prevenzione.
La ricerca di funghi in montagna affascina, ma può trasformarsi in un’esperienza rischiosa.
Ogni autunno i boschi piemontesi si riempiono di appassionati in cerca del prezioso bottino.
Tuttavia, il bilancio dei soccorsi degli ultimi giorni racconta un quadro che merita riflessione.
È davvero così innocua questa tradizione o nasconde insidie sottovalutate? I consigli degli esperti.
L’inizio della stagione micologica porta con sé numeri già significativi. Solo nelle prime settimane di settembre il Soccorso Alpino e Speleologico Piemontese ha dovuto intervenire per 23 persone in difficoltà. In gran parte si è trattato di cadute o scivolate, ma non mancano smarrimenti e malori. Rispetto agli oltre 60 casi del 2024 e ai quasi 100 del 2023, la situazione sembra meno grave, ma gli esperti avvertono: il picco della stagione è ancora davanti e i dati sono già un segnale d’allerta.
Le criticità emergono soprattutto dall’impreparazione dei cercatori. L’uso di calzature poco adatte, come i comuni stivali di gomma, aumenta il rischio di incidenti sui terreni scivolosi dei boschi. A ciò si aggiunge la scarsa familiarità con i sentieri e l’assenza di strumenti adeguati per orientarsi, che spesso trasformano una semplice passeggiata in una disavventura. Non meno rilevante è l’aspetto fisico: l’età media dei fungaioli cresce e con essa la possibilità che la fatica o piccoli malori compromettano la sicurezza.
Per richiamare l’attenzione sulla prevenzione, il SASP ha scelto un’occasione simbolica: la 64ª Mostra Nazionale del Fungo di Ceva, che si è svolta nel weekend del 20 e 21 settembre. Durante l’evento i tecnici hanno incontrato il pubblico nello stand informativo, fornendo consigli pratici su calzature, orientamento e gestione dello sforzo fisico. Domenica mattina, sul palco centrale della manifestazione, è stata presentata ufficialmente la campagna “Funghi sì, rischio no”, realizzata insieme al Gruppo Micologico Cebano. L’iniziativa punta a diffondere buone pratiche tra gli appassionati e a ricordare che la raccolta dei funghi, pur essendo un’attività appagante e tradizionale, richiede attenzione e responsabilità. Conoscere i rischi, attrezzarsi in modo adeguato e rispettare i propri limiti diventa la chiave per vivere il bosco in sicurezza, trasformando una passione in un’esperienza serena e senza imprevisti.
Per chi ama questa attività, alcuni accorgimenti possono fare la differenza: indossare scarponi da trekking con suola antiscivolo, portare con sé una torcia e un fischietto, affidarsi a una mappa o a un GPS e comunicare sempre a qualcuno l’itinerario scelto. È consigliabile raccogliere funghi in compagnia, evitare zone troppo impervie e rispettare i limiti di legge sulle quantità consentite. Infine, al ritorno, far controllare i funghi raccolti da esperti micologi: un gesto semplice che può salvaguardare non solo la salute, ma anche il piacere di questa tradizione.
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