Pannelli solari, altro che risparmio | Adesso arriva la tassa che ti fa pagare 10 volte tanto: il Governo non intende agevolare nessuno

Impianti fotovoltaici

Impianti fotovoltaici (Infoiva.it) Valsusanews.it (1)

Un colpo di scena scuote il settore dell’Energia rinnovabile in Italia: da settembre scordati il risparmio, paghi di più i pannelli solari.

Il fotovoltaico è al centro di un cambiamento che potrebbe rivoluzionare il settore dell’energia domestica.

Gli incentivi, pilastro della transizione energetica, sono stati cancellati. Ora devi pagare completamente senza contare su nessun aiuto.

Chi installa pannelli solari rischia di trovarsi escluso dalle nuove regole sui supporti economici.

La domanda è inevitabile: cosa sta davvero accadendo? Ecco tutto quello che devi sapere prima di acquistare impianti fotovoltaici.

Un settore in allarme: costi esorbitanti

Per anni i pannelli solari hanno rappresentato la via più concreta per ridurre le bollette e contribuire alla sostenibilità. Gli incentivi pubblici hanno reso possibile l’installazione di migliaia di impianti, sostenendo famiglie, aziende e comunità energetiche. Ma ora l’orizzonte sembra cambiare.

Con le nuove disposizioni ministeriali, l’accesso agli incentivi non appare più così semplice: la sicurezza di poter contare su un sostegno economico per chi investe in energia solare sembra vacillare. La sensazione diffusa è che qualcosa stia mettendo a rischio la certezza finora considerata intoccabile. Un cambiamento che riguarda tutti coloro che hanno deciso di puntare sulla produzione di energia pulita.

Impianti fotovoltaici
Impianti fotovoltaici (Infoiva.it) Valsusanews.it

Incentivi rinnovabili: esclusi i pannelli solari

Il nodo della questione è contenuto nella seconda tranche del decreto Fer X transitorio, entrata in vigore il 17 settembre 2025. Non si tratta di un taglio agli incentivi in senso assoluto, ma di un vincolo legato all’origine dei materiali. Per accedere ai contributi non sarà più possibile utilizzare pannelli, celle o inverter prodotti o assemblati in Cina. La misura, approvata ad agosto e pubblicata in Gazzetta Ufficiale, mira a sostenere la filiera europea delle energie rinnovabili. Per questo motivo sono state applicate delle limitazioni agli incentivi.

La Cina oggi controlla oltre l’80% del mercato globale del fotovoltaico, grazie a investimenti miliardari che hanno reso i suoi prodotti competitivi e dominanti. L’Italia ha scelto di invertire la rotta, destinando una quota degli incentivi a chi sceglie componenti realizzati in Europa. La novità riguarda in particolare gli impianti superiori a un megawatt: fino al 20% del contingente massimo di potenza sarà riservato a chi rispetta i criteri anti-Cina. Per installatori e investitori significa dover sostenere costi più alti, ma anche poter accedere a incentivi maggiori. Una mossa che segna una svolta strategica: meno dipendenza dal colosso asiatico, più opportunità per le industrie europee di crescere e rafforzarsi per un futuro economico più sicuro.