Mazzata autostrade, ora viaggiare in Italia costa più del doppio: automobilisti in ginocchio | Non esiste alternativa

Coda casello autostradale (web) - Valsusanews.it
Le ferie sono ormai un lontano ricordo per la maggior parte degli italiani, ma il bilancio di una vacanza on the road riserva una spiacevole sorpresa.
I viaggi in auto, che spesso culminano con la fine dell’estate, hanno rivelato una realtà amara per chi ha dovuto fare un “pit-stop” in autostrada.
Lungo la via del ritorno, ogni sosta si è trasformata in un salasso per il portafoglio.
La convenienza e la praticità delle aree di servizio sembrano essere solo un ricordo, lasciando l’amaro in bocca agli automobilisti.
Anche se il sole inizia a tramontare sulle vacanze, l’ombra di questi costi elevati si proietta a lungo sulle finanze delle famiglie.
Sosta da incubo
Fermarsi in autogrill per una pausa veloce non è più un gesto innocuo per le finanze. Secondo un’indagine di Altroconsumo, i prezzi delle aree di servizio sono schizzati alle stelle, con rincari che mettono in ginocchio gli automobilisti. L’acqua, bene di prima necessità, si trasforma in un lusso sfrenato: si arriva a pagare fino a 3,18 euro al litro, circa cinque volte il costo che si trova al supermercato. Le bottigliette da mezzo litro, nonostante un leggero calo rispetto all’anno precedente, restano proibitive. Non va meglio per il cibo: un panino semplice, farcito con salumi e formaggio, costa in media 6,80 euro, e in alcuni casi può superare gli 8,50 euro. Si tratta di un prezzo superiore del 57% rispetto a quello di un panino acquistato in un bar fuori dall’autostrada.
Anche la colazione, un rito irrinunciabile per molti, ha subito un aumento sensibile dei costi. Il prezzo delle brioche ha registrato un’impennata del 16% in un solo anno, con un costo medio che si aggira sui 2 euro per ogni pezzo. Se pensate che un cornetto fuori autostrada costi in media 1,37 euro, la differenza è abissale e sale al 47%. Stesso discorso per il caffè: in autogrill si paga in media 1,46 euro, con un rincaro del 7% rispetto all’anno scorso e del 21% rispetto ai bar in città. Il cappuccino ha un costo medio di 1,85 euro, stabile rispetto al 2024, ma comunque superiore del 16% rispetto ai bar urbani.
Meglio non fermarsi
Non solo cibo e caffè, ma anche bibite e snack sono diventati un’impresa per il portafoglio. Una bottiglietta di Coca Cola arriva a costare circa 8 euro al litro, oltre cinque volte il prezzo del supermercato. È chiaro che le aree di servizio sfruttano la mancanza di alternative per gonfiare i prezzi. Anche i gelati confezionati non sono immuni da questa ondata di rincari.
Per uno stecco ricoperto di cioccolato, il prezzo medio supera i 3 euro, un aumento del 5% rispetto all’anno scorso e più del doppio rispetto al costo al dettaglio. Questo significa che una famiglia che viaggia in autostrada è costretta a fare i conti con un costo della vita raddoppiato o, in alcuni casi, triplicato.