LEGGE 104, pensione ridotta di almeno € 100 al mese | Non avete più diritto a niente

Pensione ridotta (web) - Valsusanews.it

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La Legge 104 rappresenta un faro di speranza per l’assistenza ai familiari, ma pochi sanno che nasconde un’insidia economica.

Sapevi che l’atto d’amore verso un tuo caro potrebbe costarti centinaia o persino migliaia di euro sulla pensione?

C’è un meccanismo poco conosciuto nelle pieghe della normativa che può tradursi in un assegno INPS notevolmente più basso.

Chi ha usufruito del congedo straordinario deve prepararsi a una brutta sorpresa al momento della quiescenza.

La tutela del familiare può trasformarsi in una penalizzazione sul tuo futuro finanziario. Scopri subito il dettaglio tecnico che può “toglierti” una parte importante dell’assegno pensionistico.

La pensione diminuisce

Il congedo straordinario previsto dalla Legge 104 è un diritto fondamentale per i lavoratori che assistono un familiare convivente gravemente disabile, seguendo un preciso ordine di priorità. Questo periodo di assenza giustificata dal lavoro ha una durata massima di due anni nell’arco dell’intera carriera lavorativa e può essere anche frazionato. Durante questo congedo, il lavoratore ha diritto a percepire un’indennità pari alla retribuzione e, soprattutto, gli vengono accreditati i contributi figurativi, validi sia per il diritto (raggiungimento dei requisiti) che per la misura (calcolo dell’importo) della pensione. Questo meccanismo, apparentemente perfetto, nasconde però la sua insidiosa penalizzazione.

La penalizzazione sull’assegno INPS nasce dall’applicazione di un massimale stabilito dalla normativa sul congedo straordinario (D. L. n. 151/2001 articolo 42 comma 5-ter). I contributi figurativi accreditati, pur essendo basati sulla retribuzione effettiva, devono rispettare un limite massimo annuale. Le circolari INPS n. 26 e 38 del 2025 hanno chiarito che tale massimale annuale è pari a 57.038 euro, un importo ripartito tra stipendio e contributi e rivalutato annualmente in base all’indice ISTAT. Per i lavoratori con stipendi più alti, questo limite può risultare fortemente penalizzante.

Pensione a 60 anni
Pensione (Pixabay) Valsusanews.it

Cosa fare per evitare la sorpresa

È proprio l’applicazione di questo massimale che, in specifici casi, può portare a una riduzione significativa dell’assegno pensionistico. La penalizzazione si manifesta soprattutto per le quote di pensione calcolate con il sistema contributivo. Il congedo straordinario comporta, di fatto: una contribuzione accreditata minore del previsto; un montante contributivo complessivo ridotto rispetto a quello che si sarebbe accumulato lavorando; e di conseguenza, un importo dell’assegno pensionistico inferiore (ottenuto moltiplicando il montante contributivo per il coefficiente di trasformazione anagrafico). In sintesi, un montante contributivo più basso sfocia inevitabilmente in una pensione più bassa, anche di almeno 100 euro al mese per i redditi più elevati.

Non si tratta, dunque, di non avere “più diritto a niente”, ma di un diritto ridotto dall’applicazione di un tetto contributivo. Per coloro che hanno usufruito del congedo straordinario o intendono farlo, è fondamentale agire preventivamente. Si consiglia vivamente di rivolgersi a un patronato o a un’associazione di categoria. Questi enti possono valutare la specifica posizione contributiva e simulare l’assegno pensionistico finale. Un altro canale utile è l‘INPS, contattabile tramite contact center o l’APP MyINPS per fissare un appuntamento con un assistente, al fine di avere una stima chiara e non trovarsi impreparati all’atto del pensionamento.