Lavoro, permessi extra e congedo fino a 24 mesi: mai più sensi di colpa per restare a casa

Ottenere permessi extra (Canva) Valsusanews.it
Un provvedimento appena entrato in vigore cambia le tutele dei lavoratori. Come ottenere permessi extra retribuiti.
Quando la salute diventa un ostacolo al lavoro, la paura più grande resta sempre la stessa: perdere il posto.
Ma se la legge decidesse di proteggere chi affronta malattie complesse, senza costringerlo a scegliere tra cure e occupazione?
È quello che è accaduto di recente, con l’introduzione di nuove norme che rafforzano un sistema di garanzie già esistente.
Misure che interessano sia chi lavora nel settore pubblico che chi è impiegato nel privato. Ma di cosa si tratta? Tutte le risposte in questo articolo.
Una tutela che cambia le regole del gioco
Negli ultimi anni si è discusso spesso della necessità di rafforzare i diritti dei lavoratori che vivono condizioni di salute difficili. La sfida non riguarda solo la possibilità di accedere a cure tempestive, ma anche la sicurezza di non perdere il lavoro a causa delle assenze. Il quadro normativo esistente aveva già introdotto strumenti di protezione per i lavoratori. Tuttavia, mancava un passo decisivo per chi, personalmente, si trova a convivere con particolari situazioni.
L’idea alla base del nuovo provvedimento è proprio questa: bilanciare l’interesse del datore di lavoro a garantire continuità con quello del dipendente a mantenere la propria occupazione. Un equilibrio che si traduce in misure concrete a partire dalla possibilità di accedere a congedi specifici e ore aggiuntive di permesso retribuito. Come ottenerli?
La nuova legge: permessi extra e congedo
Dal 9 agosto è in vigore la L. 18 luglio 2025, n. 106, che amplia in modo significativo le tutele per i lavoratori affetti da malattie oncologiche, croniche e invalidanti. Il provvedimento introduce un pacchetto di diritti pensati per rendere più sicura la permanenza in azienda anche nei momenti più complessi. Tra le novità spicca il congedo fino a 24 mesi continuativi o frazionati, durante i quali il posto di lavoro resta garantito. Non è previsto stipendio, ma il dipendente potrà riscattare i contributi per la pensione e, al rientro, avrà accesso prioritario allo smart working. Sul fronte pratico, la certificazione di malattia potrà essere rilasciata dal medico curante tramite il sistema elettronico già in uso.
Non solo dipendenti: anche i lavoratori autonomi beneficeranno di un’estensione, con sospensione della prestazione fino a 300 giorni l’anno in caso di patologie gravi. Inoltre, chi deve affrontare frequenti controlli avrà 10 ore di permesso retribuito extra all’anno, cumulabili a quanto già previsto dai contratti collettivi. Il provvedimento guarda anche al futuro, con l’istituzione di un fondo da 2 milioni di euro per premi di laurea intitolati a pazienti oncologici, destinati a giovani che si distinguono in medicina e discipline affini. A vigilare sul rispetto delle nuove norme sarà l’Autorità Garante per i diritti delle persone con disabilità, chiamata a intervenire contro eventuali discriminazioni. Una svolta che rappresenta un segnale concreto: nessun lavoratore deve sentirsi solo quando la malattia bussa alla porta.