Diversi tipi di funghi (Canva) Valsusanews.it
Le varietà di funghi più raccolte in Italia, dalle spugnole primaverili ai chiodini autunnali, con caratteristiche e curiosità sorprendenti.
Ogni stagione porta con sé il fascino della natura che si rinnova. Ogni luogo offre paesaggi colorati da tonalità fiabesche e prodotti della terra nutrienti e gustosi.
In autunno i boschi diventano palcoscenico di un rito antico: la raccolta dei funghi.
Dietro ogni specie si nascondono profumi, colori e tradizioni che raccontano un pezzo di territorio. Dai prati di montagna alle selve di castagno, ogni zona custodisce i propri tesori.
Ma quali sono le varietà più conosciute, quelle che da secoli finiscono sulle tavole e nelle storie popolari?
Il calendario micologico italiano si apre verso la fine di aprile con le spugnole e accompagna gli appassionati fino a metà novembre, quando nei boschi resistono ancora i chiodini e gli ultimi porcini. Si tratta di un arco temporale lungo e variegato, che riflette la biodiversità dei nostri ecosistemi.
Ogni territorio ha le sue peculiarità. I boschi di faggio e abete regalano profumati porcini chiari, mentre le latifoglie più aperte custodiscono il pregiato porcino nero. Altri, come il porcinello rosso o la crava scura, sono più diffusi nelle aree umide o tra le querce. Persino i nomi popolari, crava grisa, gambetta rossa, parlano di un legame intimo tra le comunità e i loro boschi.
Tra le specie più amate spicca l’ovulo buono, dalla polpa delicata, seguito da diverse tipologie di porcino: estivo, rosso, nero, ciascuno con caratteristiche organolettiche che lo rendono unico. I chiodini, protagonisti dell’autunno inoltrato, crescono in grappoli sugli alberi e offrono sapori intensi. Non mancano i funghi dal fascino particolare, come il gallinaccio, dal bordo frastagliato e dalla consistenza croccante, o il griffone, capace di raggiungere dimensioni sorprendenti fino a dieci chili. La lingua di brughiera, con la forma simile a una foglia d’insalata, aggiunge un tocco di curiosità all’universo micologico italiano.
La raccolta non è solo una passione, ma un patrimonio culturale che unisce generazioni. Conoscere le specie più comuni e rispettarne i tempi e i luoghi di crescita è il primo passo per vivere questa esperienza in sicurezza e armonia con la natura. Ecco i consigli pratici per una raccolta sicura. Andare per funghi richiede attenzione e rispetto. È sempre importante raccogliere solo esemplari ben riconosciuti, evitando qualsiasi dubbio sulla commestibilità. In molte regioni italiane è obbligatorio avere un tesserino di raccolta e rispettare limiti di quantità giornaliera. Si consiglia di utilizzare cestini di vimini, che permettono la dispersione delle spore, e coltelli adatti per tagliare il gambo senza danneggiare il micelio. I funghi devono essere consumati freschi o conservati correttamente, ed è buona pratica farli controllare da un micologo presso le ASL locali. In questo modo la passione per la micologia diventa un piacere autentico e soprattutto sicuro.
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