Conto corrente, se superi i 5.000€ scatta la tassa extra lusso | Tenere i soldi in banca non è più conveniente

Conco corrente bancario

Conco corrente bancario - Fonte Canva - Valsusanews.it

Scopri cosa accade quando la giacenza media sul conto corrente supera i 5.000 euro: regole, costi e possibili esenzioni.

Tenere i propri risparmi sul conto corrente sembra la scelta più sicura, ma è davvero così?

Molti correntisti ignorano un dettaglio che può fare la differenza. E non sanno che i loro soldi non sono tutti loro, una parte devi versarli ad altri.

Non si tratta di interessi o commissioni bancarie, ma di un’imposta legata direttamente al denaro depositato.

Ma non è tutto qui, può succedere che devi pagare se hai tanti soldi. Non serve essere miliardari, ecco cosa succede se la giacenza supera i 5.000 euro?

La soglia che divide risparmiatori ed esenti

Il conto corrente è ormai un elemento imprescindibile della vita quotidiana, utile non solo per gestire entrate e spese ma anche come deposito dei propri risparmi. Tuttavia, quando il saldo diventa consistente, scatta un meccanismo che può incidere sul bilancio personale. Non si parla di grandi patrimoni o di cifre astronomiche, ma di una soglia relativamente bassa che coinvolge milioni di italiani: i 5.000 euro.

Molti pensano che tenere soldi in banca equivalga a tenerli “fermi” senza ulteriori spese. In realtà, superata una certa giacenza, entra in gioco un tributo che non ha nulla a che vedere con le commissioni bancarie. Questa tassa, introdotta decenni fa, oggi rappresenta una voce ricorrente che i correntisti devono conoscere. Comprendere come funziona significa sapere in anticipo se si rientra tra chi deve pagare o chi, invece, resta esente.

Hai troppi soldi, devi pagare
Hai troppi soldi, devi pagare – Fonte Canva- Valsusanews.it

Imposta di bollo: quanto si paga e quando si è esenti

L’imposta di bollo sul conto corrente è un tributo introdotto dal DPR n. 642 del 1972 e riguarda direttamente la giacenza media dei depositi. Non è una percentuale calcolata sulle somme, ma un importo fisso che varia a seconda del tipo di intestatario. Per le persone fisiche l’imposta annua è di 34,20 euro, mentre per imprese e soggetti diversi dalle persone fisiche l’importo sale a 100 euro annui. La periodicità del pagamento dipende dal contratto sottoscritto con l’istituto bancario: può avvenire ogni mese, trimestre, semestre o una sola volta all’anno, sempre in concomitanza con la rendicontazione.

Tuttavia, non tutti i correntisti sono obbligati al versamento. Esiste infatti un’esenzione chiara: chi mantiene una giacenza media annua pari o inferiore a 5.000 euro non paga nulla. La verifica viene effettuata almeno una volta all’anno, sulla base del saldo medio dei giorni del periodo di riferimento. Conoscere questi dettagli consente di valutare meglio come gestire i propri risparmi: a volte spostare parte del denaro su altri strumenti può fare la differenza, evitando costi aggiuntivi e mantenendo sotto controllo la propria liquidità.