AMAZON a rischio: la crisi è arrivata agli acquisti online | 500mila i licenziamenti previsti
Amazon (web) - Valsusanews.it
Amazon è da sempre un faro nel mondo del lavoro, ma voci preoccupanti suggeriscono un imminente, radicale cambiamento.
Fonti interne e documenti strategici svelano un piano che potrebbe riscrivere le regole del gioco negli Stati Uniti e oltre.
Si parla di numeri da capogiro e di una trasformazione che lascerà a bocca aperta: oltre mezzo milione di posti di lavoro sarebbero destinati a sparire.
Non si tratta di crisi degli acquisti, ma di una rivoluzione tecnologica che sta per abbattere i confini tra umano e macchina.
Sei pronto a scoprire come l’azienda stia pensando di gestire robot e “cobot” per raddoppiare l’efficienza, mettendo a rischio intere comunità?
Arrivano i robot
Amazon, il secondo datore di lavoro negli Stati Uniti, potrebbe presto abbandonare questa posizione, o almeno cambiarne radicalmente il significato. Documenti strategici interni visionati dal New York Times hanno messo in luce una strategia volta a sostituire oltre mezzo milione di posti di lavoro con l’uso massiccio di robot. Attualmente, l’azienda di Jeff Bezos impiega circa 1,2 milioni di lavoratori, ma i dirigenti stanno investendo in maniera significativa sull’automazione per evitare nuove assunzioni future. Questa mossa è motivata da un obiettivo di efficienza cruciale: risparmiare circa 0,30 euro su ogni articolo che l’azienda preleva, imballa e consegna. Nonostante le stime prevedano la necessità di assumere oltre 600.000 persone entro il 2033 per far fronte al raddoppio delle vendite, Amazon ha deciso di puntare sull’automazione del 75% delle sue operazioni. I documenti evitano i termini “automazione” o “intelligenza artificiale”, preferendo invece parlare di “tecnologia avanzata” e “cobot”, indicando una collaborazione tra robot ed esseri umani.
L’intenzione di Amazon di non assumere nuova forza lavoro negli Stati Uniti è chiara, tanto da aver impiegato un team di robotica dedicato a raggiungere l’obiettivo dell’automatizzazione del 75%. L’azienda è talmente convinta di questa strategia da aver già iniziato a sviluppare piani per mitigare le potenziali ricadute sulle comunità che perderanno posti di lavoro. Amazon ha comunque risposto alle accuse del New York Times, minimizzando la portata dei documenti e definendoli “incompleti”, ribadendo la volontà di assumere fino a 250.000 persone per le prossime festività natalizie, senza specificare, però, quanti di questi ruoli saranno permanenti.

Il cambiamento è già in azione
Nonostante le smentite, la realtà è che il colosso ha una lunga storia di obiettivi di risparmio derivati dall’automazione, come dimostrato dall’introduzione dei punti di consegna nelle aree rurali che riducono la necessità di corrieri. L’attuazione di questi piani è già in corso. Un esempio concreto è il magazzino di Shreveport, in Louisiana, definito “il più avanzato di Amazon”, dove migliaia di robot hanno già sostituito un quarto dei lavoratori, con l’obiettivo di raggiungere una divisione 50-50 tra lavoratori e robot.
Questo esperimento verrà replicato in circa 40 strutture entro la fine del 2027. La mossa di Amazon non rappresenta un rischio solo per i suoi dipendenti, ma per l’intero mondo del lavoro. Essendo una delle aziende più grandi del mondo, il suo modello di automazione potrebbe fare da apripista per altri giganti, come Walmart o UPS.
