Addio sanzioni per eccesso di velocità, devi solo provare di non avere buona memoria | Dimenticare ti salva
Sanzione eccesso velocità (Canva) Valsusanews.it
Dimenticare può evitare la multa per eccesso di velocità. Ma come funziona questa possibilità? Scopri i dettagli.
Una lettera nella cassetta delle poste può trasformare una giornata normale in un rompicapo legale: chi guidava quella sera?
Molti automobilisti temono la multa per eccesso di velocità, ma non tutte le strade per la sanzione sono uguali.
Esiste una zona grigia fatta di tempistiche, condivisione dei veicoli e ricordi confusi che complica la ricostruzione dei fatti.
Qual è il confine tra responsabilità e dimenticanza, e quando la memoria diventa elemento decisivo nel procedere amministrativo? la risposta non è scontata.
Quando dimenticare può salvarti dalla multa
La paura di ricevere una multa per eccesso di velocità è un pensiero comune a milioni di automobilisti. Basta un attimo di distrazione, un limite non visto o la fretta di arrivare puntuali per ritrovarsi, dopo settimane, con la classica lettera verde nella cassetta della posta. Ma cosa succederebbe se bastasse “non ricordare” per evitarla?
In questi mesi si parla di una possibilità che sembra incredibile: dichiarare di non sapere chi era alla guida al momento dell’infrazione potrebbe, in alcuni casi, annullare la sanzione. Un’idea che sfiora il paradosso e che, tuttavia, si fonda su un principio concreto del diritto: la responsabilità personale. Non sempre, infatti, il proprietario di un veicolo è automaticamente colpevole di un’infrazione. E non sempre la memoria, quella umana, fallibile e confusa, può essere considerata una prova di colpevolezza. Il confine tra dimenticanza e responsabilità è sottile, e proprio lì si apre uno spiraglio legale che molti ignorano.

Ecco quando davvero “non ricordare” può evitare la sanzione
Le multe che prevedono la decurtazione di punti dalla patente obbligano il proprietario del mezzo a comunicare chi era alla guida. Questo serve per garantire che la sanzione colpisca chi ha realmente commesso l’infrazione. Tuttavia, non sempre è possibile ricordare con precisione un episodio avvenuto mesi prima, soprattutto se l’auto è utilizzata da più persone o se il verbale arriva con notevole ritardo.
In questi casi, la legge prevede una possibilità concreta di difesa. Dichiarare semplicemente “non lo ricordo” non è sufficiente, ma se il cittadino riesce a dimostrare le circostanze, come l’uso condiviso del veicolo, un viaggio aziendale o una notifica tardiva, la sanzione può decadere. Non esiste, infatti, un “obbligo di memoria assoluta”: nessuno può essere punito per non ricordare un dettaglio che, in buona fede, non è più in grado di ricostruire. La memoria diventa così un’alleata insospettabile. Non per ingannare la legge, ma per ricordare che la giustizia non può pretendere certezze assolute da un essere umano. E a volte, dimenticare, davvero, può fare la differenza.
