RC Supermercato, ora devi pagare l’assicurazione anche per fare la spesa | È l’unico modo per far valere i tuoi diritti
RC supermercato (canva) Valsusanews.it
Perché la RC Supermercato può fare la differenza tra un incidente comune e un diritto riconosciuto.
Fare la spesa è un gesto quotidiano, semplice e quasi automatico. Ma cosa succede se proprio tra gli scaffali del supermercato si verifica un incidente?
Chi paga, e soprattutto, chi ha ragione quando la colpa sembra dividersi tra distrazione e mancanza di sicurezza?
In un’epoca in cui tutto è assicurabile, anche una caduta può trasformarsi in una questione di diritto.
Una recente sentenza spiega perché, oggi, persino per fare la spesa può servire un’assicurazione.
Quando la spesa diventa una questione di responsabilità
Entrare in un supermercato è un gesto quotidiano, quasi automatico. Si varca la soglia, si prende il carrello, si percorrono corsie illuminate, spesso senza pensare che anche un semplice passo può trasformarsi in una vicenda legale. Ma cosa accade se, all’improvviso, un cliente scivola, inciampa o si fa male all’interno di un punto vendita? Chi paga i danni, e chi ha davvero ragione quando la colpa sembra sospesa tra disattenzione e mancanza di sicurezza?
Il confine tra diritto e responsabilità è sottile. La legge italiana, attraverso l’articolo 2051 del Codice Civile, stabilisce che il custode di un bene – in questo caso il gestore o proprietario del supermercato – è responsabile dei danni causati dalla cosa custodita. Tuttavia, non sempre la realtà segue la linearità delle norme. La giurisprudenza insegna che ogni incidente va valutato caso per caso, tenendo conto non solo della struttura o dell’ambiente, ma anche del comportamento di chi subisce il danno.

Il caso del supermercato che sta facendo discutere
La Cassazione, con una recente ordinanza, ha ricordato che la responsabilità del gestore di un locale può venir meno se la condotta del cliente integra il cosiddetto “caso fortuito”. In parole semplici, se chi subisce l’incidente ha agito con imprudenza o disattenzione, interrompendo così il nesso causale tra la cosa e il danno, il custode non è tenuto a risarcire. Nel caso analizzato, una donna era inciampata su uno scivolo perfettamente visibile all’uscita di un supermercato. I giudici hanno stabilito che, conoscendo il luogo e non avendo prestato la dovuta attenzione, la responsabilità era da attribuire solo alla vittima. Nessun risarcimento, dunque, ma un importante precedente che evidenzia un principio chiave: la tutela dei diritti passa anche attraverso la consapevolezza dei propri doveri.
Da qui l’importanza crescente delle polizze di responsabilità civile legate alle attività commerciali. Sempre più supermercati scelgono di assicurarsi per coprire eventuali danni a terzi, proteggendo non solo i clienti ma anche se stessi da contenziosi complessi e costosi. Tuttavia, l’assicurazione non può sostituire la prudenza: è uno scudo, non una garanzia assoluta. In definitiva, la giustizia invita a una doppia attenzione: i gestori devono mantenere i luoghi sicuri e accessibili, mentre i cittadini devono adottare comportamenti ragionevoli e cauti. Solo così, anche una semplice spesa può restare ciò che dovrebbe essere: un gesto quotidiano, privo di rischi e pieno di diritti tutelati.
