BONUS PORTA IL LAVORO A CASA, € 400 con la semplice domandina | Il tuo CAF non te l’ha mai detto

Bonus smart working

Bonus smart working (canva) Valsusanews.it

Un rimborso poco conosciuto che può arrivare a 400 euro per chi lavora da casa. Scopri chi può ottenerlo e come richiederlo.

Lavorare da casa è diventato normale per milioni di persone, ma non tutti sanno che esiste un aiuto economico pensato proprio per chi accende il computer dal salotto.

Un piccolo sostegno che può alleggerire le bollette e restituire un po’ di respiro al portafoglio.

Tra connessioni internet, corrente elettrica e dispositivi sempre in funzione, lo smart working ha un costo nascosto che spesso passa inosservato.

Eppure, c’è un bonus che permette di recuperare parte di queste spese.

Lavorare da casa può farti guadagnare di più di quanto pensi

Il lavoro da casa è ormai una realtà consolidata, ma pochi sanno che può nascondere anche un piccolo vantaggio economico. Tra computer sempre accesi, connessioni internet e bollette che aumentano, lavorare in smart working non è così economico come sembra. Eppure esiste un bonus che permette di recuperare parte di queste spese.

Ogni giorno milioni di italiani accendono il portatile sul tavolo della cucina o nel salotto trasformato in ufficio, contribuendo, spesso senza rendersene conto, a costi energetici e digitali che prima erano a carico dell’azienda. Per questo motivo il Governo e i contratti collettivi hanno previsto una forma di compensazione per sostenere chi lavora da casa. È un aiuto concreto, accessibile e poco pubblicizzato, che molti rischiano di perdere semplicemente perché non ne conoscono l’esistenza.

Lavorare da casa
Lavorare da casa (canva) Valsusanews.it

Il bonus da 400 euro per lo smart working: chi ne ha diritto e come richiederlo

Questo incentivo, conosciuto come bonus lavoratori in smart working, è un rimborso spese forfettario previsto dai Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro. L’obiettivo è compensare i costi sostenuti da chi lavora da casa, come l’energia elettrica, la connessione internet o la ricarica dei dispositivi utilizzati per il lavoro. L’importo varia in media tra i 30 e i 50 euro al mese, ma chi lavora da remoto per tre giorni a settimana può arrivare a ricevere oltre 400 euro in un anno. Il rimborso, esente da tasse, non influisce sul reddito imponibile e rappresenta un vantaggio reale per i dipendenti.

Molti però non sanno di poterlo richiedere: la clausola che lo prevede è inserita in alcuni contratti ma non viene applicata automaticamente. Per ottenerlo basta verificare il proprio CCNL e presentare una semplice richiesta scritta al datore di lavoro, indicando i giorni effettivi di lavoro agile. C’è anche la possibilità di richiedere il rimborso in modo retroattivo per il 2025, purché la domanda venga presentata entro il 31 ottobre. Un’occasione da non perdere per chi ha lavorato da casa durante l’anno e vuole recuperare parte delle spese sostenute. Basta davvero poco: una verifica, una richiesta, e il lavoro da casa diventa un po’ più leggero anche per il portafoglio.