ULTIM’ORA – Ylenia Carrisi: “È stato ritrovato il suo…”: dopo 30 anni la prima svolta traummatica | | Romina Power rompe il silenzio

Ylenia Carrisi (web) - Valsusanews.it
Sono passati trent’anni da quel tragico 31 dicembre 1993, e il caso di Ylenia Carrisi, figlia di Albano e Romina Power, continua a tenere l’Italia col fiato sospeso.
Una ferita mai rimarginata per la famiglia, segnata dalla scomparsa misteriosa di una giovane vita.
Oggi, però, le ombre sembrano farsi meno fitte, grazie a un ritrovamento che inietta una nuova, inaspettata speranza.
Di cosa si tratta? E cosa significa per le indagini che non si sono mai fermate?
Una svolta drammatica e commovente che, dopo decenni di silenzio e dolore, potrebbe finalmente riscrivere l’epilogo di questa straziante vicenda.
Le ultime tracce
Prima della sua scomparsa, la primogenita di Albano e Romina aveva già calcato le scene, recitando con i genitori in Champagne in paradiso nel 1983 e lavorando come valletta accanto a Mike Bongiorno a La Ruota della Fortuna sei anni dopo. Ma nel 1993, Ylenia decise di abbandonare gli studi di letteratura per seguire la sua innata voglia di viaggiare, partendo con uno zaino in spalla e un diario. Il suo desiderio di scoprire il mondo in solitaria la portò fino a New Orleans, la città da cui, il primo giorno del 1994, si tenne l’ultima conversazione con la sua famiglia, lasciando un vuoto incolmabile. L’ultima traccia nota di Ylenia risale all’Hotel LeDale. Tre mesi prima, proprio lì, la ragazza aveva incontrato Alexander Masakela, un trombettista di strada con precedenti per molestie e droga.
L’uomo non denunciò mai la scomparsa e fu l’ultima persona a vederla in albergo il 6 gennaio 1994. Masakela rimase nella struttura fino al 14, giorno in cui tentò di saldare il conto della stanza mostrando il passaporto di Ylenia e provando a usare alcuni suoi assegni turistici non firmati. L’uomo fu arrestato il 31 gennaio, ma rilasciato poco dopo per insufficienza di prove. Romina Power ha sempre creduto che Masakela fosse responsabile, ritenendo che avesse coinvolto la figlia in un “giro sporco”. A trent’anni di distanza, un ritrovamento inatteso ha riacceso le speranze.
Ecco cosa è stato ritrovato
La sorella Romina Carrisi ha recuperato un oggetto caro a Ylenia, un Little Golden Book, un libricino sulla cui copertina la primogenita aveva appuntato il suo nome. È proprio questo l’oggetto ritrovato, un simbolo toccante della sua infanzia e del legame indissolubile con la sua famiglia. Sebbene non sia la prova definitiva, un cimelio così personale, che torna in possesso dei suoi cari, rappresenta una ferita che si riapre con tenerezza e la flebile ma potente speranza che il destino di Ylenia possa un giorno essere svelato.
Parallelamente a questa emotiva scoperta, Romina Power ha rotto il silenzio in maniera ferma e decisa. L’ha fatto per sedare la diffusione di un video apparso sui social, originato da un talk show spagnolo, che insisteva sulla notizia, non confermata ufficialmente, del ritrovamento di Ylenia viva ma in condizioni precarie in un palazzo abbandonato di New Orleans. Romina ha espresso tutta la sua indignazione: “Trovo spregevole che si parli di Ylenia attribuendole connotati che non possedeva,” ha tuonato, minacciando azioni legali contro chi divulga “rivelazioni false e tendenziose”. Un gesto per difendere l’onore della figlia e per non alimentare vane speranze in una storia che, nonostante il tempo, continua a lacerare la sua famiglia.