Mazzata TARI, buttare un vecchio tostapane costerà più che comprarlo nuovo | Adesso la spazzatura la paghiamo al chilo

Come non pagare la TARI

Come non pagare la TARI (Fonte: Canva) - www.valsusanews.it

Una rivoluzione silenziosa si sta abbattendo sulle nostre tasche, e stavolta non si tratta di un aumento dei prezzi al supermercato.

Le conseguenze di una nuova direttiva europea potrebbero stravolgere il modo in cui gestiamo la nostra quotidianità, partendo da un oggetto banale come un elettrodomestico rotto.

Se finora la preoccupazione era buttarlo correttamente, da oggi il vero problema sarà il costo salato che questo semplice gesto potrebbe comportare.

Un nuovo sistema di calcolo si appresta a scombussolare le nostre finanze, rendendo la spazzatura una voce di spesa mai vista prima.

Preparati a pagare ogni scarto, e la ragione ti lascerà a bocca aperta.

Una nuova tassa europea

L’Unione Europea ha un ambizioso piano per il suo bilancio 2028-2034, e per finanziarlo ha deciso di introdurre nuove fonti di entrata. Tra le varie proposte, la Commissione Europea ha individuato una soluzione destinata a far discutere: l’applicazione di un’aliquota sui rifiuti elettronici non raccolti. Si tratta di una tassa che, secondo le stime, genererà circa 15 miliardi di euro all’anno per le casse dell’UE. Non è l’unica novità in arrivo, a cui si aggiungeranno anche un prelievo sulle imprese con fatturato superiore ai 100 milioni di euro e una tassa sulle emissioni, ma è quella che colpirà più da vicino le abitudini dei singoli cittadini.

La nuova norma stabilisce un costo fisso di 2 euro al chilo per i RAEE (Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche) non raccolti. Questo importo verrà moltiplicato per la differenza tra il peso medio degli apparecchi immessi sul mercato e quello dei rifiuti effettivamente raccolti. L’Italia, con un tasso di raccolta fermo al 29,64%, si trova in una situazione critica, con una potenziale spesa di 2,6 miliardi di euro. Il grande interrogativo è: da dove verranno presi questi soldi? Il rischio, concreto e imminente, è che il costo venga trasferito sui cittadini, rendendo lo smaltimento dei rifiuti elettronici un lusso.

Elettrodomestici tari (web) - Valsusanews.it
Elettrodomestici tari (web) – Valsusanews.it

La realtà dei numeri

Il problema, come sottolinea il direttore generale del CdC RAEE, Fabrizio Longoni, non è la mancanza di un sistema di raccolta, ma piuttosto i controlli inadeguati e la scarsa partecipazione. Nonostante gli standard europei fissassero un obiettivo di raccolta del 65%, l’Italia è in netto ritardo e, paradossalmente, la situazione sembra peggiorare anno dopo anno. Nel 2022 il tasso di raccolta era al 34,01%, sceso al 30,24% nel 2023 e arrivato al 29,64% nel 2024. Longoni sostiene che i dati siano falsati, a causa di un cortocircuito nel calcolo basato sul rapporto tra raccolta e vendita. In pratica, si vende più di quanto si raccolga, ma il sistema di calcolo non terrebbe conto di tutti i fattori.

Nonostante le perplessità sui numeri, l’Europa ha già aperto due nuove procedure d’infrazione contro l’Italia per il mancato rispetto delle norme sui rifiuti. La nuova tassa, quindi, rischia di essere un’ulteriore beffa, basata su calcoli che potrebbero non rispecchiare appieno la situazione reale, e con costi che ricadrebbero indirettamente sui cittadini. Se smaltire correttamente un tostapane costerà più che comprarlo nuovo, il rischio è che le persone preferiscano disfarsene illegalmente, aggravando ulteriormente il problema.