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Giro d’Italia, la leggenda del Colle delle Finestre

Nel 2015 il Giro d'Italia torna in Valsusa sulla strada del Colle delle Finestre: una tappa che in pochi annu è diventata leggenda

Sestriere
Giro d’Italia, la leggenda del Colle delle Finestre
È bastata una sola scalata per creare la leggenda del Colle delle Finestre. Solo una decina di anni fa il mondo del ciclismo ha cominciato a conoscere la salita che collega Val di Susa e Val Chisone. Quando l’organizzazione del Giro d’Italia annuncia l’inserimento di questa salita inedita e sconosciuta nell’edizione 2005 nessuno sa cosa aspettarsi. I dati della scalata sono mostruosi, una ventina di km con pendenze sempre costanti sul 10%, ma nessuno conosce davvero il Colle delle Finestre. E la presenza di un lungo tratto sterrato, gli ultimi 8 km prima dello scollina mento, danno un sapore tutto speciale al Colle delle Finestre aumentando a dismisura curiosità, attese e interesse verso questa salita misteriosa, quella vecchia strada militare che suscita un po’ di timore.
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L’andamento di quel Giro d’Italia e della tappa con il Colle delle Finestre, la penultima della corsa, la Savigliano Sestriere del 28 maggio, suggellano la leggenda. Un gran bel Giro quello del 2005, ricco di colpi di scena, con Basso padrone della corsa sulle prime montagne, ma poi naufragato nella tappa dello Stelvio per un improvviso e misterioso malanno. Con Basso ormai fuorigioco per la classifica, ma capace di riprendersi tanto da vincere sul Colle di Tenda e nella crono torinese, è Paolo Savoldelli che con tenacia e grande intelligenza tattica arriva in rosa all’ultima fatica, la tappa del Sestriere, la tappa del Finestre. Ma sa che rischia perché dietro di lui ci sono scalatori pronti ad un ultimo attacco sulle montagne piemontesi, a partire da Simoni a caccia del suo terzo Giro d’Italia. E infatti appena si comincia a scalare il Colle delle Finestre parte l’assalto e Savoldelli è costretto a cedere. Davanti restano Simoni, Di Luca, il venezuelano Rujano, grandi scalatori. Ma Savoldelli ha l’esperienza e la freddezza per gestire la situazione. Sale regolare, senza strafare, non si fa prendere dal panico, sa che la salita è lunga e dopo ci sarà ancora la discesa e la più facile salita al Sestriere. Cerca e trova degli alleati di giornata, corridori di altre squadre assoldati per dargli una mano.
La scalata è infinita, una sofferenza interminabile, bosco e asfalto tra stretti tornanti, poi lo sterrato, panorami mozzafiato, prati e montagne, tra un mare di gente. Una salita infernale in un paesaggio paradisiaco. Simoni insiste, sa di poter ribaltare la corsa e vincere il Giro d’Italia per la terza volta come pochi grandissimi. Al culmine della fatica, allo scollinamento, è in maglia rosa virtuale, ma Savoldelli gioca bene le poche carte che ha a disposizione per difendersi. Riesce a raggruppare un manipolo di corridori, utilissimi per la scalata finale al Sestriere, più veloce, dove è importante stare in gruppo e darsi i cambi. E’ la mossa vincente. Con quegli aiuti Savoldelli recupera terreno, mentre davanti Di Luca crolla e Simoni non tiene sull’incalzare dello scatenato Rujano che va a vincere la tappa. E Savoldelli ricolora la sua maglia rosa, salva il Giro d’Italia, ormai definitivamente suo per appena 28’’ su Simoni. Ma a vincere non è solo Savoldelli: la tappa, vibrante ed incerta, è un successo clamoroso, il Colle delle Finestre strega il popolo del ciclismo.
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Devono però passare ben sei anni per rivedere il Giro d’Italia sul Colle delle Finestre, sulla salita di quella epica sfida. Anche stavolta siamo a fine Giro, alla vigilia del gran finale, ma non c’è più la maglia rosa in palio. Quello del 2011 è un Giro dominato da Alberto Contador, anche se poi il discusso caso della positività al clembuterolo del Tour dell’anno precedente cancellerà quella vittoria ottenuta sul campo da Contador assegnandola a Scarponi. Ma quel 28 maggio 2011 il Giro è tutto nelle mani di Contador, già vincitore di due tappe e padrone inattaccabile a dispetto di avversari importanti, Nibali e Scarponi ma anche Rodriguez, che hanno ormai deposto le armi rassegnati e sconfitti. Così la tappa del Colle delle Finestre non suscita gli stessi entusiasmi della prima volta. Anche stavolta si scalano Finestre e Sestriere, ancora a braccetto come nel 2005. La corsa si decide da lontano, con una fuga che lancia il bielorusso Vasili Kiryenka, tutto solo già sul Colle delle Finestre. Kiryenka è una roccia, non teme fatica e sofferenza. E’ un habitué delle fughe da lontano, esercizio per coraggiosi che spesso si conclude nel nulla, ma che con un uomo come lui può diventare grande impresa. Il protagonista del Colle delle Finestre stavolta è lui, vincitore al traguardo del Sestriere, mentre gli uomini di classifica non hanno più molto da chiedere alla corsa.
Si tornerà lassù nel Giro d’Italia 2015, sarà ancora la penultima tappa. Del resto una salita come il Colle delle Finestre non può non essere quella del giudizio finale, della sfida senza ritorno.



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